Dieta e gelato: miti e leggende da sfatare

Il gelato è da sempre visto come un nemico per chi voglia intraprendere un percorso dimagrante o semplicemente per chi voglia mantenersi il linea. Il rapporto che lega il gelato alla dieta sembra spesso essere quello di sfida, si pensa infatti che in una dieta il gelato debba essere eliminato a priori. Spesso vengono citati i complessi zuccheri contenuti nei gelati industriali che fanno del gelato un alimento da scartare senza remore. Meglio quindi informarsi sul parere degli esperti per sfatare miti e leggende che non hanno alcun fondamento scientifico.

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Per rispondere a chi si domanda se dieta e gelato siano compatibili occorre affermare che effettivamente è possibile condurre sia una dieta dimagrante che un tenore di vita sano ed equilibrato includendo il gelato nella propria alimentazione. Con le dovute contromisure il gelato può essere inserito nel proprio schema alimentare. Le contromisure di cui si parla qui fanno riferimento unicamente al bilanciamento della quantità di gelato in rapporto al proprio carico alimentare quotidiano. Che venga consumato da solo o abbinato ad alimenti come la frutta fresca, il gelato rappresenta un valido pasto veloce e piacevole sia per le papille che per il proprio piano nutrizionale. Sfatato il mito che annullava il gelato in una dieta vediamo ora i dettagli.

In primo luogo occorre precisare che il gelato include nella propria lavorazione elementi come il latte e le uova che presentano un alto valore biologico e proteico in quanto ricchi di amminoacidi essenziali. Ricordando questo, sarebbe opportuno evitare, per la propria dieta, un gelato che contenga crema. Quest’elemento da solo apporta una quantità di calorie non indifferente. In questo caso, infatti, anche solo una porzione di gelato alla crema contiene in media 180 chilo-calorie mentre la stessa porzione di gelato alla frutta, per esempio, ne contiene solo 100. Quando si consuma una porzione di gelato è sempre buona norma non mangiarlo direttamente dalla vaschetta nella quale è venduto.

Questo infatti potrebbe indurre gradualmente a finirla senza accorgersene. Meglio trasferire la propria porzione in una coppetta o in un cono per essere certi di consumare la giusta quantità. Il rapporto tra dieta e gelato è quindi basato su due condizioni: quantità e gusti. Preso nelle giuste quantità ed evitando gusti troppo calorici si può affermare con certezza che dieta e gelato possono coesistere in un piano alimentare regolare.

Un altro mito da sfatare è quello che vede il gelato come un nemico in situazioni di intolleranza. Sia coloro che sono intolleranti al lattosio che quelli intolleranti alle proteine del latte in generale, come la caseina, spesso tendono ad evitare di consumare gelato nella propria dieta per paura che questo possa stravolgere il delicato equilibrio intestinale che questi soggetti sono portati a preservare. Il segreto, in questo caso, è acuire la propria ricerca puntando su prodotti studiati appositamente per i soggetti intolleranti. Scegliere un gelato con latte vegetale, per esempio, potrebbe essere un ottimo punto di partenza.

Tutti coloro che sono a dieta ma desiderano gustare una porzione di gelato prodotto con la gelatiera, possono scegliere quelli prodotti con latte di soia o latte di riso. In questo caso da un lato c’è l’assenza di lattosio o caseina, in quanto il latte è ottenuto dalla spremitura dei semi di soia, e dall’altro c’è il vantaggio di gustare un latte privo di colesterolo.

Ecco perché questa sezione di prodotti attrae anche i soggetti non intolleranti, l’assenza di colesterolo svolge un ruolo deterrente per la salute e per le calorie. Viceversa, il gelato prodotto con latte di riso, ampiamente diffuso oggi, presenta il plus di non contenere glutine a fronte di un alto tasso di proteine vegetali, vitamine e minerali che vengono digeriti dall’intestino più facilmente. Nel rapporto tra dieta e gelato, il gelato prodotto con latte d’avena presenta un carico di calcio, fosforo, vitamine del gruppo B e proteine vegetali che possono rappresentare il giusto mix sia per gli intolleranti che per chi voglia gustare un buon gelato a basso indice glicemico.

Nel rapporto tra dieta e gelato, un valido alleato è il latte di mandorle. Per la sua composizione e i suoi nutrienti, il latte di mandorle rappresenta l’elemento migliore per gustare un buon gelato. Questo latte contiene grassi e proteine Omega 3 e oltretutto è ricco di calcio. La dieta può quindi includere del gelato, questa regola non cambia per coloro che presentano intolleranze; sotto questo punto di vista sono, invece, i soggetti che non hanno intolleranze a poter optare per queste tipologie di gelato allo scopo ridurre le calorie assunte pur gustando un buon gelato.

Analizzando il rapporto tra gelato e dieta occorre fare un’ultima precisazione in merito alla modalità di produzione del gelato. In questo caso i prodotti si dividono in due categorie: industriale e artigianale. Il processo di mantecazione in questo caso svolge un ruolo importantissimo che distingue i due gelati. Nel primo caso, infatti, il gelato riceve da un processo industriale fino al 110% di aria durante la mantecazione. Questo fa si che sia più leggero e in alcuni casi con un apporto calorico inferiore. Il gelato artigianale riceve in mantecazione fino al 30% di aria incorporata e si presenta come un gelato più morbido e cremoso.

Dopo aver sfatato tanti miti, si può affermare che il rapporto tra dieta e gelato è di facile coniugazione, basta seguire poche regole. Tutti coloro che seguono un percorso dimagrante o una dieta quotidiana equilibrata possono tranquillamente inserire nel proprio piano alimentare una porzione di gelato stando attenti a quantità e apporto calorico. Meglio evitare gusti troppo carichi di calorie e preferire gusti più semplici e genuini. Sembra quindi che il rapporto tra gelato e dieta sia collegato anche con il susseguirsi dei vari pasti nella settimana. Consumare del gelato può essere impegnativo per il proprio organismo. Ecco perchè è sufficiente organizzare i “pasti più impegnativi” per non farli susseguire l’uno all’altro. In quest’ottica è preferibile evitare il gelato nel pomeriggio se il pranzo è stato pesante per quantità o alimenti.

Meglio evitare il gelato nel pomeriggio inoltre se si sa già di dover consumare una cena impegnativa con pizza o altri alimenti pesanti. Il segreto quindi è dilazionare i pasti più pesanti cercando di dare il giusto tempo al proprio organismo di digerire tutto. Basti pensare che una porzione di gelato alla nocciola presenta oltre 300 calorie per 100 grammi, la stessa quantità di gelato al al pistacchio presenta 220 calorie.

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