Il gelato mette sempre tutti d’accordo ma per le future mamme c’è da porre qualche attenzione in più. Prima di analizzare il delicato rapporto tra gravidanza e gelato occorre basarsi su dati scientifici. Le domande in questo caso si riferiscono sempre più al dubbio che fare uno spuntino con un gelato possa essere dannoso per il bambino o se ci siano altri rischi. In primo luogo occorre fare dei chiarimenti sul tipo di gelato che si andrà a consumare. Quando la donna entra in stato di gravidanza entra in una fase per cui ogni interazione coinvolgerà anche il bambino in grembo.
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Detto questo possiamo affermare con certezza che il gelato non presenta alcun interazione che possa danneggiare il corretto sviluppo del bambino. Da un punto di vista nutrizionale il gelato presenta degli ottimi risvolti sulla salute della donna e del bambino. Se confrontato con altri dessert, il gelato rappresenta al contrario un’opzione migliore. Questo perché quest’alimento presenta un apporto calorico inferiore rispetto a dolci che contengono svariati elementi dolci che in questo caso si sommano. Il gelato, per sua natura presenta pochi ingredienti e per questo a rigor di logica è meno calorico.
Si tratta qui, ovviamente, dell’assunzione di gelati semplici. Le cosiddette creme di gelato assunte “in purezza” sono infatti le opzioni migliori. In questo modo si può gustare tutto il buono di un gelato naturale senza che questo comporti un aumento smisurato delle calorie quotidiane per la futura mamma. Come in tutti i casi la regola presenta dei corollari importanti. In primo luogo è preferibile evitare le guarnizioni che spesso accompagnano la porzione di gelato aumentandone l’apporto calorico in modo esorbitante. In molti casi, infatti, si è visto come una semplice guarnizione di panna o di sciroppo riescono ad innalzare il numero di calorie totali in modo considerevole.
Questo fenomeno afferisce tanto i gelati artigianali, dove le porzioni sono quasi in modo automatico accompagnate da guarnizioni ed abbellimenti estetici, quanto i gelati industriali. Qui i produttori cercano sempre di impreziosire le proprie vaschette di gelato tramite granelle o coperture di cioccolato che sviluppano poi una quantità di calorie eccessive. Nell’inserimento del gelato all’interno di un programma alimentare studiato per una donna in gravidanza, il gelato può essere consumato con una certa regolarità.
Il gelato in purezza, intendendo qui il gelato che non presenta particolari lavorazioni, decori o mix di gusti, è sostanzialmente l’unione di panna, latte e uovo. Questi tre alimenti possono svolgere un ruolo molto importante per la donna in attesa in quanto offrono un apporto proteico, lipidico e di zuccheri molto importante. Ecco perché il giusto mix è quello di un gelato semplice, sia artigianale che in vaschetta.
Un ulteriore quesito riguarda la consumazione di gelato in stato di gravidanze in soggetti con toxo-test negativo. La toxoplasmosi rappresenta uno dei rischi maggiori che si possono correre con l’assunzione di cibi poco cotti tra i quali potrebbe rientrare il latte utilizzato per produrre il gelato. Ecco perché non sono poche le future mamme che cercano di evitare il gelato durante la gravidanza per timore di contrarre l’infezione. Possiamo tranquillamente sfatare questo mito in quanto il gelato, specie quelli industriali, non contiene cibi crudi.
Tutti gli alimenti contenuti dei prodotti che vengono commercializzati seguono in primo luogo un controllo accurato a monte per il quale ricevono la garanzia di poter essere messi in commercio. In secondo luogo il latte utilizzato per produrre il gelato viene precedentemente pastorizzato e per questo non presenta pericoli. Oltre alla pastorizzazione del latte, c’è il dato relativo alle temperature di conservazione che caratterizzano il gelato. Essendo conservato a bassissime temperature, il gelato presenta una garanzia maggiore contro la contaminazione batterica. Per questi motivi il gelato può essere consumato dalle donne incinte.
Questo trattamento viene adoperato sia per la filiera di produzione industriale che per quella artigianale. Un altro dubbio sulla sicurezza del gelato in gravidanza riguarda la lista di ingredienti potenzialmente pericolosi che esso contiene specie nei prodotti industriali. Ci si riferisce qui ad additivi o stabilizzanti particolari utilizzati per colore o gusto che potrebbero essere dannosi per il bambino. Il gelato, anche quello industriale, non contiene stabilizzanti in quanto non ne ha bisogno. La catena del freddo che questo prodotto attraversa prima di arrivare sulla tavola è sufficiente a proteggerlo e per questo non presenta elementi di questo tipo. L’addensante più utilizzato nei gelati industriali è poi la carragenina.
Questo elemento non presenta interazioni pericolose per la donna in attesa in quanto è un addensante innocuo che deriva dalle carrube. In questo contesto, l’occhio può rivelare qualcosa anche senza consultare la lista degli ingredienti di un gelato. Se ci si vuol proteggere da alimenti potenzialmente pericolosi può essere utile prestare attenzione alla presenza di colori eccessivamente accesi nel gelato, sono il segnale di un utilizzo massiccio di coloranti. Questi non sono assolutamente dannosi ma di certo non sono preferibili. Ecco perché è meglio scegliere vaschette o porzioni con colori tenui.
Superato lo scoglio della sicurezza per quanto riguarda il gelato in gravidanza, si passa ora alla quantità. Quali sono le dosi di gelato consigliate in gravidanza? Il gelato presenta una dose non indifferente di zuccheri e per questo necessita di un dosaggio settimanale o mensile adeguato al regime calorico della donna. Ecco perché quest’alimento può tranquillamente essere inserito nella propria alimentazione come alternativa ad altre merende come lo yogurt, la frutta o del pane nell’ordine delle due o tre volte a settimana. In questo caso occorre seguire alcuni semplici comportamenti per dar modo al proprio corpo di assorbirlo al meglio. Ecco perché sarebbe preferibile consumare il proprio gelato lontano dal pranzo per evitare picchi glicemici. Il gelato dev’essere quindi lo “spezza-fame” che aiuta ad arrivare alla cena serale senza una fame eccessiva.
Sconsigliamo quindi l’assunzione di gelato in misura quotidiana per evitare episodi di assuefazione al gusto dello zucchero che è noto per questi effetti. Meglio quindi alternare la propria merenda. Trattando di quantità c’è una precisazione doverosa da fare in merito alle donne che soffrono di diabete gestazionale. In questo caso, sarà il ginecologo che sta seguendo la gravidanza a stabilire le dosi di gelato adatte. In questo caso, infatti, ogni donna ha una reazione diversa all’assunzione di zuccheri e quindi dev’essere seguita in modo personale.